Emanuele Falappa protagonista al Meeting Internazionale organizzato dal Barcellona.
Da tutto il mondo a inseguire lo stesso sogno: diventare calciatori. 2000 bambini selezionati dalle “Barca Academy” Nazione per Nazione hanno avuto la possibilità di essere convocati e giocare la “Barca World Cup” a Barcellona, sotto gli occhi di tutto lo staff dei Blaugrana e del Presidente Blaugrana Laporta. Tra loro un marchigiano, classe 2014 Emanuele Falappa, talentuoso portierino in forza alla Giovane Ancona.
“Si tratta di vera e proprio coppa del mondo per bambini” spiega Maurizio Lucarini, responsabile tecnico della Giovane Ancona con Sandro Santini e Marco Impiglia. Manu è stato accompagnato dai genitori e dal fratello più grande Andrea, anche lui cresciuto con noi nella Giovane Ancona. Il modo migliore per godersi questa esperienza mantenendo nella famiglia il punto di riferimento, come nello spirito della Giovane Ancona: prima viene il bambino, poi la carriera. Si sfidano rappresentative nazionali in quattro categorie: under 8, under 10, under 12 e under 14. Emanuele ha partecipato ai Camp in Italia che sono tenuti da tutto personale direttamente collegato alla Società Barcellona. Durante i numerosi Camp, il Personale del Barca seleziona i ragazzi da convocare per il Team Italia e tra questi - racconta emozionato Mister Lucarini - per la prima volta quest'anno, Emanuele era nei 18.
"Siamo stati accolti da una organizzazione perfetta, di livello davvero altissimo. Non è un caso se il Barcellona sforna campioni dalla sua cantera ogni anno - racconta il papà. Il sogno di Lele è volare un giorno tra i pali del Barcellona, ma sa che deve lavorare tanto, impegnandosi ogni giorno per i suoi compagni e nello studio a scuola. Per noi è importante che questa esperienza sia stata per lui un momento di crescita e più che pensare ad un futuro ancora remotissimo, siamo fiduciosi abbia assimilato più possibile lo spirito Barca: impegno, costanza, concentrazione, fatica, umiltà e perseveranza, valori scritti ovunque con caratteri giganti in tutte le pareti dell'infinito centro Sportivo La Masia "Johan Cruyff che ospitava l'evento. Vederlo arrivare con il pullman dell'Italia, indossare la divisa, azzurra davanti a 25.000 spettatori alla cerimonia d'apertura, e festeggiare le (poche) vittorie a fine partita, con il tricolore in mano, è stata chiaramente una fortissima emozione, ma per noi l'aspetto calcistico era e resta in secondo piano. Siamo orgogliosi di lui per l'educazione, il senso di responsabilità e del dovere, il legame alla famiglia ed agli amici che ogni giorno dimostra. Per questo ringraziamo anche la Giovane Ancona che non solo, ma soprattutto da questo punto di vista sta facendo con nostro figlio, come ha fatto per 14 anni con il fratello più grande, un grandissimo lavoro".